Attraverso una meditazione sulla natura della preghiera islamica, ossia analizzandone in profondità il significato è possibile anche rifl...
Attraverso una meditazione sulla natura della preghiera islamica, ossia analizzandone in profondità il significato è possibile anche riflettere sulla concezione coranica dell’essere umano, sulla sua finitezza, temporalità e status di ente creato.
Nel versetto 14 della sura 20 è scritto: “In verità Io sono Allah: non c’è Altro dio all’infuori di Me. AdoraMi ed esegui l’orazione per ricordarti di Me”.
L’espressione italiana “eseguire l’orazione” traduce quella araba “Iqamat salat”, che etimologicamente significa “stabilire una relazione in modo stabile e duraturo”. Secondo l’insegnamento coranico la relazione tra uomo e Dio si stabilisce e si consolida proprio attraverso la salat, il cui significato non si esaurisce nella recitazione di determinati versetti coranici accompagnati dai movimenti del corpo, ma può essere considerato un vero e proprio atto dinamico che pone il credente in un rapporto diretto con Dio aprendolo all’eternità nel mezzo della temporalità della propria esistenza terrena.